donna spazzola capelli

I capelli sono da sempre un simbolo della salute e del benessere generale dell’ organismo e contribuiscono spesso in maniera determinante alla nostra autostima.

Purtroppo, la salute e il benessere dei capelli rischiano ogni giorno di essere compromessi da svariati fattori.

Il sole, soprattutto in caso di esposizione eccessiva e prolungata, è responsabile di un danno ossidativo sulla fibra capillare, del Photoaging progressivo del cuoio capelluto e dell’invecchiamento precoce del bulbo pilifero. Per questo è fondamentale proteggere dal sole non solo la nostra pelle e i nostri occhi ma anche i capelli con cappellino, bandana, ecc. o con cosmetici specifici per capelli contenenti filtri solari.

Le polveri sottili, che abbondano nelle aree urbane più inquinate, danno luogo ad una infiammazione cronica del bulbo descritta recentemente come “Sensitive Scalp Syndrome”. Pertanto, chi vive o lavora in zone molto inquinate dovrebbe lavare il più spesso possibile, anche tutti i giorni, i propri capelli, utilizzando uno shampoo con base lavante delicata e contenente attivi dotati di blanda azione antinfiammatoria.

I disordini dietetici come l’irregolarità nell’orario dei pasti, il consumo di pasti frettolosi fuori casa con cibo spesso di dubbia qualità o il ricorso ad una dieta non rispettosa della piramide alimentare creano degli squilibri nel nostro organismo che nel lungo periodo provocano un malfunzionamento degli organi interni e si riflettono anche sulla salute della cute e dei suoi annessi, unghie e capelli. Fondamentale quindi seguire un regime dietetico equilibrato e vario ricorrendo eventualmente, quando necessario ma solo su consiglio medico, all’utilizzo di integratori alimentari specifici.

Molti farmaci anche di uso comune come gli antibiotici, i beta-bloccanti, gli estro progestinici, la vitamina A e i suoi derivati, i chemioterapici antitumorali, ecc. possono in vario modo interferire con il normale metabolismo cutaneo e del bulbo pilifero dando luogo a seconda dei casi a secchezza cutanea, prurito, fragilità di unghie e capelli fino al defluvium acuto o cronico anche severo. Ne deriva che anche per i capelli l’autoprescrizione può essere rischiosa. La terapia farmacologica va sempre prescritta dal medico, se la riterrà necessaria per il paziente, dopo una attenta valutazione del rapporto rischi-benefici.

Numerose patologie internistiche quali l’anemia sideropenica, il malassorbimento intestinale, i disturbi tiroidei (ipotiroidismo) ed altre endocrinopatie, solo per citarne alcune, possono ridurre lo spessore e la densità dei capelli. La correzione, quando possibile, di questi disturbi con terapia medico- farmacologica o chirurgica è di solito risolutiva.

Anche i trattamenti professionali dal parrucchiere compromettono l’integrità della fibra capillare sia per un trauma di tipo chimico dovuto a sostanze quali perossido di idrogeno, ammoniaca e agenti alcalini contenuti nei prodotti per la colorazione, la decolorazione e l’ arricciatura permanente, sia di tipo termico (arricciatura permanente, arricciatura e stiratura con piastra). Il buon senso suggerisce quindi di non esagerare con la frequenza di questi trattamenti e di rimediare comunque ai danni utilizzando con regolarità cosmetici specifici ad azione ristrutturante.

Qualche volta il problema è l’allergia alla parafenilediamina contenuta nelle tinture per capelli e dimostrabile con i test epicutanei dal dermatologo o dall’allergologo. In questi casi è raccomandabile l’utilizzo di prodotti per la colorazione privi di tale sostanza e attualmente disponibili in commercio.

Un recente rischio per la salute non solo dei capelli ma generale è rappresentato dai cosiddetti trattamenti professionali liscianti “alla cheratina” che in realtà contengono formaldeide in soluzione acquosa (formalina), sostanza altamente irritante per cute e mucose e potenzialmente cancerogena sia per il cliente sia per l’operatore. La Legislazione Europea riguardante i cosmetici ne consente una concentrazione massima dello 0,2% mentre nei prodotti liscianti ne è contenuta fino al 10% (50 volte di più). Gi spessi parrucchieri spesso sono ignari di utilizzare la formaldeide nei prodotti liscianti perché questi non la riportano sull’etichetta in quanto non contengono direttamente formaldeide ma composti che la liberano, come il metilen glicole.

In caso di dubbi sulla salute e il benessere dei propri capelli, spesso la richiesta di aiuto viene rivolta in prima battuta al parrucchiere o al farmacista, raramente al medico curante.

In realtà, il professionista di riferimento per i disturbi di cuoio capelluto e capelli dovrebbe essere il medico specialista in Dermatologia che, attraverso un’anamnesi accurata, l’esame obiettivo comprensivo di pull-test e l’eventuale ricorso ad analisi ematochimiche specifiche, può formulare una diagnosi e successivamente prescrivere una terapia di tipo farmacologico, rigenerativo (PRP, cellule staminali) o chirurgico oppure una loro combinazione.

Medico curante, dermatologo, farmacista e parrucchiere possiedono competenze specifiche e peculiari e, in tema di salute e benessere dei capelli, la collaborazione tra queste figure professionali è sicuramente sinergica.

a cura della dott.ssa Cristina Zambelli Franz
Clinica Cittàgiardino Padova