Che cosa sono le cicatrici

Le cicatrici sono esiti di processi di guarigione di ferite semplici o complesse dovute a traumi, ustioni e interventi chirurgici. Il loro aspetto diviene definitivo e stabile dopo un complesso processo biologico che può durare mesi o anni.

Nel corso del loro processo di maturazione le cicatrici, spesso inizialmente arrossate e talvolta pruriginose, si ammorbidiscono, si spianano e si schiariscono, fino ad assumere un colore simile a quello della pelle circostante.

Alcuni fattori possono influenzare negativamente il processo di guarigione delle ferite determinando la formazione di cicatrici di scarsa qualità o cicatrici patologiche.

  • Suture di scarsa tenuta, eccessiva tensione cutanea propria di alcune zone corporee (dorso, articolazioni) o alcune malattie (sindrome di Marfan, diabete, collagenopatie) possono causare la formazione di cicatrici ipotrofiche ovvero cicatrici allargate, di morbida consistenza avvallate rispetto al piano cutaneo circostante.
  • Una particolare predisposizione individuale o condizioni locali sfavorevoli ad un normale processo di guarigione della ferita (infezioni, ematomi, eccessiva tensione o contusione dei margini) possono provocare la formazione di cicatrici ipertrofiche o di cicatrici cheloidee. Tali cicatrici risultano rosse, pruriginose, facilmente infiammabili, di consistenza fibrosa e rilevate rispetto al piano cutaneo circostante. Sono caratterizzate da un’eccessiva e perdurante produzione di collagene e piccoli vasi. Le cicatrici cheloidee o cheloidi si differenziano dalle cicatrici ipertrofiche per la maggior invasività e persistenza. Sono sempre causate da una predisposizione individuale, spesso familiare, possono insorgere in qualsiasi sede corporea anche a seguito di piccole lesioni.

Metodi correttivi

Le cicatrici sono segni permanenti che non possono essere eliminate con alcuna alcun tipo di trattamento, ma solo migliorate. Compito del chirurgo plastico è individuare la causa dell’inestetismo o della limitazione funzionale indotta dalla cicatrice, per adottare la metodica correttiva più idonea al perseguimento del miglior risultato correttivo ottenibile.

Trattamenti di correzione in funzione del tipo di cicatrice

  • cicatrice eccessivamente larga o caratterizzata dalla presenza di linee trasversali lasciate da punti di sutura:
    • escissione della cicatrice
    • scollamento dei margini dai tessuti sottostanti
    • affrontamento dei margini mediante suture sottocutanee ed “intradermiche” (il filo di sutura scorre sotto la pelle e nel suo spessore)
  • cicatrice sporgente rispetto al piano cutaneo circostante:
    • oltre alla metodica precedente può in taluni casi essere indicato un trattamento ablativo con laser CO2, che consente di ottenere lo spianamento della cicatrice mediante un particolare fascio di luce; il laser produce una lesione superficiale che guarirà spontaneamente nel corso dei 10-15 giorni successivi al trattamento, con l’applicazione di medicazioni occlusive.
  • cicatrice avvallata:
    • asportazione della cicatrice cutanea
    • liberazione delle aderenze che collegano la cicatrice ai piani fasciali profondi
    • sutura sottocutanea ed intradermica, come già descritto.
    • Qualora l’infossamento della cicatrice sia conseguente alla sua brevità rispetto al piano cutaneo, è necessario procedere al suo allungamento mediante alcuni artifizi chirurgici quali le “plastiche a z“.
  • cicatrice orientata secondo direzioni non corrispondenti alle naturali linee cutanee (linee di Langer) (esempio tipico le cicatrici verticali a livello della fronte):
    • l’orientamento della cicatrice deve essere modificato mediante plastiche a “z” o altri artifizi chirurgici.
  • cicatrice non lineare, estesa ad ampie superfici cutanee (tipico esempio le cicatrici da ustione):
  • esecuzione di procedure chirurgiche più complesse (innesti autologhi di cute, impianto di espansori tissutali) che per brevità non vengono qui descritte.

Risultati

La tecnica adottata dal chirurgo plastico è volta all’ottenimento di cicatrici della miglior qualità possibile, cioè sottili, situate sullo stesso piano della cute indenne circostante, nascoste, ove possibile, in solchi o pieghe naturali e orientate secondo la direzione che le renda meno visibili.

Va comunque ricordato che il risultato finale dipende solo in parte dalle tecniche utilizzate e dall’esperienza del chirurgo: per la buona riuscita dell’intervento di correzione è fondamentale la collaborazione del paziente che dovrà osservare scrupolosamente le seguenti indicazioni: mantenere in sede la medicazione senza bagnarla, limitare alcuni movimenti, evitare un’esposizione troppo precoce al sole, applicare creme antibiotiche e ammorbidenti.

La buona qualità del risultato finale può essere compromesso da alcuni fattori: anomalie della vascolarizzazione e dell’innervazione, carenza di proteine, uso di cortisone o di farmaci anti-tumorali, fumo di tabacco, diabete.

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