Un tempo la rimozione dei tatuaggi avveniva mediante l’abrasione della cute con sale o frese, con causticazione o elettrocoagulazione, oppure mediante l’utilizzo di laser non specifici (Argon. CO2), con inevitabile produzione di cicatrici permanenti e spesso incompleta rimozione del pigmento. L’alternativa rappresentata dall’asportazione chirurgica del tatuaggio implicava necessariamente la produzione di cicatrici spesso di scadente qualità.

Il metodo più moderno per la rimozione dei tatuaggi è rappresentato dall’utilizzo di laser Q-switchati (laser Q-S), che producono impulsi di brevissima durata (nanosecondi, cioè alcuni miliardesimi di secondo) evitando surriscaldamenti della pelle e quindi cicatrici (fototermolisi selettiva).

Tali impulsi distruggono le cellule entro le quali sono accumulati i granuli di pigmento, frammentandoli in particelle da 10 a 100 volte più piccole che, nel corso delle settimane successive, vengono smaltiti nei liquidi corporei e/o da cellule migranti della pelle. Ripetuti trattamenti, distanziati di circa un mese, producono la progressiva scomparsa del tatuaggio.

Il laser Neodimio-Yag Q switchato, che appartiene all’ultima generazione dei laser Q-S, può emettere raggi di 4 diverse lunghezze d’onda, ciascuna specifica per la rimozione di un colore diverso: 1064 nm (nanometri) per i colori nero, marrone e blu scuro, 532 nm per i colori rosso, arancione e viola, 585 nm per l’azzurro e 650 nm per il verde e il giallo.

Esecuzione della rimozione di tatuaggi

  • Anestesia: locale mediante applicazione di ghiaccio o di crema anestetica.
  • Durata: dipende dalle dimensioni del tatuaggio da rimuovere Ad es. il trattamento di un tatuaggio con lati di 4 cm richiede una decina di minuti.

La rimozione di un tatuaggio laser Q-S richiede diverse sedute, distanziate di circa un mese, il cui numero dipende dai seguenti fattori:

  • tipo di tatuaggio: i tatuaggi professionali sono in genere più difficili da rimuovere a causa della maggior profondità del pigmento e della sua elevata densità.
  • colore del tatuaggio: il verde e soprattutto il giallo sono i colori più difficili da rimuovere.
  • età del tatuaggio: i tatuaggi più vecchi sono più facili da eliminare rispetto a quelli più recenti, perché il corpo ha già eliminato una parte del pigmento.

Il numero di sedute necessarie per rimuovere un tatuaggio non è predittibile: nei casi più facili variano da 2 a 4, in quelli più difficili fino ad 8 o 12.

Controindicazioni alla rimozione tatuaggi

Soggetti con cute olivastra, mulatti o neri: alto rischio di alterazioni della pigmentazione

  • Soggetti con riconosciuta tendenza a sviluppare cicatrici ipertrofiche o cheloidee
  • Presenza di infezioni della pelle.
  • Stagioni calde e soleggiate
  • Tatuaggi cosmetici di colore rosa-marron-arancio (sopracciglia, labbra, areole, camouflage di cicatrici) spesso contengono zinco ed ossido di titanio e, se trattati con il laser Q-S, si anneriscono anzichè attenuarsi.

Periodo post trattamento

  • Fastidio o bruciore nelle prime 24 ore.
  • Croste e bollicine che richiedono l’applicazione di unguenti antibiotici fino alla guarigione (3-10 giorni).
  • Rossore della pelle fino a 15 giorni.
  • Per 1 mese: evitare la diretta esposizione della parte trattata al sole ed alle temperature estreme.

Possibili complicazioni

  • Infezioni cutanee:
    • herpes virus: i portatori sani debbono assumere farmaci antivriali prima dell’intervento
    • infezioni batteriche: utilizzo di unguenti antibiotici dopo l’intervento
  • Eritema persistente, discromie (ipo- o iperpigmentazione): nel corso delle prime settimane successive al trattamento possono conseguire alla diretta esposizione al freddo eccessivo, a fonti di calore o al sole troppo forte.

Risultati e loro durata

In corrispondenza del tatuaggio rimosso può rimanere, per anni o per sempre, un’ombra chiamata “fantasma del tatuaggio”.

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