La mastoplastica additiva viene eseguita per aumentare le dimensioni delle mammelle mediante l’inserimento di apposite protesi.
Possibili indicazioni
- Mammelle poco sviluppate: l’inserimento delle protesi è sufficiente per ottenere un buon risultato estetico
- Mammelle “svuotate” a seguito di gravidanze, allattamenti, cali ponderali: l’inserimento delle protesi può essere associato all’asportazione della cute in eccesso (mastopessi)
- Mammelle di dimensioni tra loro marcatamente diseguali (asimmetria mammaria): inserimento di protesi di volume diverso (correzione dell’asimmetria mammaria)
ESECUZIONE DELLA mastoplastica ADDITIVA
- Anestesia: sedazione o anestesia generale.
- Durata: da 1,5 a 3 ore
- Procedura.
- Incisione cutanea a livello del solco sottomammario o dell’areola. Presso Clinica Cittàgiardino, per scelta, non vengono utilizzate incisioni a livello ascellare o ombelicale.
- Preparazione della tasca per l’alloggiamento della protesi (sotto la ghiandola o sotto il muscolo gran pettorale).
- Inserimento e posizionamento delle protesi centrate sotto il capezzolo.
- Esecuzione delle cuciture con punti riassorbibili affondati nello spessore della pelle (suture intradermiche).
La scelta della sede dell’impianto (retroghiandolare o retropettorale) dipende dal tipo di mammella e dalle esigenze della paziente. In genere la sede retroghiandolare è preferito in giovani donne con mammelle poco sviluppate e cute di buono spessore ed elasticità, mentre quella retropettorale è indicata in presenza di mammelle svuotate e di pelle sottile e poco elastica.
Nella tabella seguente sono riassunte le caratteristiche dei due diversi livelli (retroghiandolare o retropettorale) di inserimento delle protesi.
SOTTO LA GHIANDOLA |
SOTTO IL MUSCOLO GRAN PETTORALE |
|
INDICAZIONI |
cute mammaria grossa ed elastica | cute mammaria sottile e poco elastica |
DOLORE POST-OPERATORIO |
modesto | accentuato |
VANTAGGI |
forma più naturale | migliore copertura delle protesi e facilitata interpretazione mammografia |
SVANTAGGI |
possibile visibilità delle protesi e ondulazioni della pelle | possibile deformazione da contrazione muscolare |
RISCHI |
retrazione capsula periprotesica | retrazione capsula periprotesica migrazione della protesi verso l’alto |
POSSIBILE EVOLUZIONE NEL TEMPO |
discesa della protesi con la mammella (“palla in fondo al sacco”) | discesa della mammella davanti alla protesi (“doppio profilo”) |
PERIODO POST-OPERATORIO
- Dolore in regione pettorale per alcuni giorni, più intenso nel caso di impianto retropettorale.
- 10 giorni dopo l’intervento: ripresa dell’attività lavorativa.
- Nel caso in cui le protesi siano posizionate sotto il muscolo gran pettorale deve essere indossato costantemente per 2 settimane un reggiseno sportivo ed una fascia elastica per mantenere le protesi nella giusta posizione.
- Un mese dopo l’intervento: ripresa dell’attività sportiva.
POSSIBILI COMPLICAZIONI
- Ematoma: può insorgere nelle prime 12-24 ore dopo l’intervento, il rischio è limitato dalla presenza dei drenaggi.
- Infezioni: sono rare. Se non dominabili con gli antibiotici rendono necessaria la rimozione della protesi e l’attesa di 6 mesi prima del reinserimento.
- Retrazione della capsula periprotesica: si verifica in genere due-sei mesi dopo l’intervento, raramente anche a distanza di anni nel 5-8% dei casi e consiste nell’ ispessimento della capsula connettivale che l’organismo forma attorno alla protesi. Può essere causato da un’ eccessiva reattività individuale oppure da ematomi o infezioni postoperatorie. Può provocare dolore e deformità della mammella. Qualora la retrazione della capsula periprotesica sia di grado marcato può essere opportuno eseguire un intervento correttivo consistente nella sua incisione o asportazione.
- Rottura delle protesi: può essere causata da forti traumi locali
- Spostamento delle protesi: può verificarsi per le seguenti cause:
- sviluppo di un ematoma.
- confezionamento di tasche di dimensioni lievemente diverse per imprecisa esecuzione dell’intervento.
- contrazione dei muscoli pettorali nei prii giorni postoperatori, nel caso in cui la protesi sia stata alloggiata in sede sottomuscolare.
- rotazione della protesi, qualora sia stata utilizzata una protesi anatomica.
Le cicatrici cutanee sono generalmente poco visibili perché situate in pieghe naturali (solchi sottomammari) o in corrispondenza di cute pigmentata (areole mammarie).
- Cicatrici ipertrofiche (arrossate e rilevate) possono imprevedibilmente svilupparsi in pazienti con una eccessiva reattività cutanea o in caso di infezione della ferita; sono trattabili con specifiche pomate e/o con infiltrazioni di cortisone.
- Cicatrici inestetiche e di cattiva qualità possono essere corrette con un intervento in anestesia locale oppure con dermopigmentazione (tatuaggio) dopo aver atteso 8-12 mesi dall’intervento.
RISULTATI E LORO DURATA
Il risultato definitivo è apprezzabile 2 mesi circa dopo l’intervento, a completata regressione del gonfiore. L’aumento delle dimensioni delle mammelle è permanente, mentre la forma può cambiare con l’invecchiamento e le variazioni ponderali. Leggi alcune testimonianze di nostre pazienti.