La Vulnologia è la disciplina medico-chirurgica che si occupa dello studio dei Processi di Guarigione dei tessuti, dei meccanismi che vi sono alla base e dei mezzi terapeutici idonei a favorirla. L’etimologia della parola riporta a “vulnus”, sostantivo latino che significa “ferita, lesione”.

Per Guarigione Tissutale si intende un processo dinamico e interattivo, caratterizzato da una complessa serie di eventi con un numero elevato di interlocutori biologici (cellule ematiche, matrice extracellulare, cellule parenchimali), biochimici (fattori solubili) e meccanici, che hanno inizio al momento della lesione tissutale e in condizioni di normalità, cioè in assenza di patologie generali o locali che possano opporvisi, dovrebbero concludersi con la completa guarigione del tessuto offeso.

Il Vulnologo è lo specialista che mette in atto tutti i mezzi terapeutici atti a favorire tale processo.

Cos’è l’ulcera cutanea?

Si definisce ulcera cutanea la perdita di tessuto cutaneo che per diverse cause non progredisce attraverso le normali fasi di guarigione tissutale quali infiammazione, proliferazione, rimodellamento, entro i normali termini temporali (in media quattro settimane).

In altri termini, mentre in condizioni di normalità la cute è in grado di guarire spontaneamente in tempi brevi, laddove esistano alcune patologie generali si verifica la persistenza di una condizione locale sfavorevole (“noxa”) che rallenta o impedisce i processi di guarigione, inducendo la cronica persistenza della lesione cutanea, che viene allora denominata “ulcera”.

Quali sono le cause dell’ulcera cutanea?

Le possibili cause alla base di una perdita di tessuto cutaneo sono molteplici e variegate, spesso concomitanti.

Talvolta l’ulcera consegue a fattori estrinseci (ad es. un trauma, uno stress meccanico ripetitivo, una pressione costante) che vengano esercitati su di un arto o un’area già compromessi; in altri casi è una condizione intrinseca (ad es. l’insufficienza venosa periferica) a provocare l’insorgenza della lesione; in generale, la mancanza di un adeguato afflusso di sangue e di una soddisfacente ossigenazione tissutale costituiscono un fattore di rischio per il danneggiamento dei tessuti.

In base alla causa (eziologia) le ulcere possono essere classificate come segue:

  • Ulcere venose (flebostatiche)
  • Ulcere arteriose (gangrena)
  • Ulcere diabetiche/piede diabetico
  • Ulcere da decubito (da pressione)
  • Ulcere vasculitiche ed ematologiche
  • Ulcere neoplastiche (degenerazione neoplastica di un’ulcera/neoplasia cutanea primitiva ulcerata/ulcera correlata a trattamento con antineoplastici/ulcera paraneoplastica)
  • Ulcere iatrogene (da radiodermite, da stravaso)

La definizione dell’eziologia dell’ulcera cutanea costituisce un punto nodale per la sua gestione e terapia: individuare infatti una causa trattabile consente di indirizzare il paziente verso un percorso che avrà nell’eradicazione della causa scatenante il viatico verso un favorevole esito di guarigione della lesione.

Viceversa, nel caso in cui l’eziologia individuata risulta controllabile ma non del tutto eliminabile, si concretizza il quadro della “non-healing wound”, ovvero dell’ulcera cronica che richiede l’utilizzo di risorse non “convenzionali”, tra cui i prodotti speciali.

Che cos’è la visita vulnologica? A che cosa serve?

La visita Vulnologica consiste nel primo momento di contatto specialistico con il paziente affetto da lesioni cutanee croniche. Si tratta di una visita generale, durante la quale il paziente è accolto e inquadrato sia dal punto di vista clinico (generale e specifico) che psico-sociale, in considerazione delle significative ricadute che una lesione cronica può provocare sulla qualità della vita. In particolare viene dedicato il massimo impegno nell’individuazione delle possibili cause determinanti la lesione e esaminate le sue caratteristiche.

La lesione cutanea è misurata, fotografata e “stadiata” attraverso la determinandone le caratteristiche anatomo-cliniche.

Si procede quindi alla programmazione del protocollo di cura e medicazione più adeguato per il paziente, con utilizzo di presidi Avanzati e Bioattivi secondo le Linee Guida Internazionali.

Per ottenere la “chiusura” di un’ulcera” bisogna infatti, effettuare una progressione di azioni mediche identificate con l’acronimo WBP (Wound Bed Preparation – Preparazione del fondo della lesione), che si pongono come obiettivo la rimozione degli ostacoli locali che impediscono la regolare successione delle fasi di guarigione. Esse, nello specifico, si articolano in:

  1. Eliminazione del tessuto necrotico (tessuto non vitale), che rappresenta un potenziale terreno di coltura per i microrganismi, con conseguente rischio infettivo;
  2. Abbattimento della carica batterica locale (al fine di impedire o contrastare l’infezione);
  3. Modulazione dell’essudato (liquido prodotto dalla lesione) con la finalità di favorire la migrazione delle cellule epiteliali dai bordi della lesione fino alla chiusura.

Il trattamento “topico” (locale) delle lesioni croniche può oggi utilizzare metodiche innovative quali: la cute bioingegnerizzata, i sostituti dermici (derma acellulare), i dispositivi elettromedicali (Terapia a Pressione Negativa).

Queste possono consentire di perseguire la spontanea guarigione talora evitando di ricorrere alla terapia chirurgica “tradizionale” basata sul prelievo di cute da altre sedi corporee dello stesso individuo e sul suo innesto per copertura dell’ulcera (innesti dermo-epidermici autologhi).

In questo contesto trova particolare spazio e attenzione l’utilizzo di metodiche di Medicina Rigenerativa come il Plasma Ricco di Piastrine (PRP).

Questa metodica standardizzata – per l’esecuzione della quale Clinica Cittàgiardino possiede una specifica autorizzazione – prevede che il sangue prelevato dallo stesso individuo da trattare (PRP Autologo) venga centrifugato al fine di separare le piastrine dalle altre componenti cellulari del sangue (globuli rossi e globuli bianchi).

Il prodotto così ottenuto può quindi essere trasformato in una membrana che viene posta a copertura dell’ulcera. Essa rappresenta un serbatoio di fattori di crescita che stimolano diversi meccanismi cellulari tra cui l’angiogenesi, la chemiotassi dei macrofagi, la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti, la sintesi del collagene e in ultima analisi la guarigione tissutale. Ulteriori vantaggi della copertura dell’ulcera con membrane di PRP sono rappresentati dalla riduzione del dolore dell’ulcera e della frequenza delle medicazioni.

L’approccio multidiscilplinare di Clinica Cittàgiardino

L’ulcera cutanea è da considerare una patologia che, tipicamente richiede un approccio multidisciplinare per eccellenza. Per affrontarla correttamente, incrementare il più possibile le chance di guarigione e ridurre al minimo il rischio di recidiva è infatti essenziale adottare un approccio olistico, che si rivolga all’analisi e al controllo delle condizioni cliniche del paziente in modo completo, non limitandosi al trattamento localizzato della lesione.

Presso Clinica Cittàgiardino tale approccio è reso possibile dall’immediata e simultanea disponibilità di diversi Specialisti: Angiologo, Chirurgo Vascolare, Chirurgo plastico, Dermatologo, Dietologo, Ecografista.

Tale disponibilità operativa e la presa in carico “personalizzata” del portatore di ulcera cutanea consente di ridurre al minimo i tempi di attesa e il numero di accessi per visite, controlli e terapie- Un ambiente di cura dedicato e rigorosamente controllato riduce il rischio di contrarre infezioni nosocomiali.

Attenzione particolare è posta nella collaborazione con i Medici di medicina generale e specialistica, le RSA (Residenze Sanitarie per Anziani) e le realtà di assistenza domiciliare, per un’ottimizzazione dei gesti di prevenzione e cura delle lesioni.