Rinoplastica: finalità dell’intervento

L’intervento di rinoplastica modifica la forma del naso mediante la riduzione o il rimodellamento dello scheletro osseo e/o cartilagineo. Il grado di miglioramento varia da individuo a individuo ed è influenzato dalla qualità della pelle e dalle dimensioni dello scheletro sottostante.

Un risultato si considera soddisfacente se il naso avrà una forma naturale ed armonica; se i difetti vengono corretti senza che a posteriori risulti intuibile l’opera del chirurgo.

Finalità funzionali

Nei casi di deviazione del setto o di ipertrofia dei turbinati la rinoplastica può migliorare la capacità respiratoria.

Esecuzione

  • Anestesia: locale con eventuale sedazione per modificazioni della sola punta del naso; generale o sedazione per modificazioni del profilo del naso.
  • Durata: da 1 a 3 ore
  • Tecnica: si distingue la rinoplastica chiusa, tradizionale (incisioni solo all’interno delle narici) e la rinoplastica aperta (incisioni all’interno delle narici e del tratto cutaneo che le divide, detto “columella”). La rinoplastica aperta consente la diretta visione dell’anatomia del naso e quindi una maggior precisione per la cura dei dettagli.

Indipendentemente dalla tecnica (chiusa o aperta), la procedura prevede i seguenti passaggi:

  • Scollamento della cute dallo scheletro sottostante
  • Se presente, la gobba viene rimossa e le ossa nasali, fratturate alla base, avvicinate fra loro.
  • Rimodellamento della punta mediante riduzione delle cartilagini. Se giudicato opportuno si procede ad inserire dei frammenti di cartilagine (innesti prelevati dal setto o dalle cartilagini della punta) per salvaguardare la funzione respiratoria e per sostenere la punta nella posizione più adeguata.
  • Eventuale correzione della deviazione del setto.
  • Eventuale trattamento dell’ipertrofia dei turbinati.
  • Applicazione di una placchetta rigida sul dorso del naso
  • Solo dopo intervento sul setto inserimento di tubicini di silicone all’interno delle cavità nasali, con mantenimento della respirazione nasale.

Periodo post-operatorio

  • Gonfiore variabile alle palpebre, alle guance e al labbro superiore nei giorni immediatamente successivi.
  • Ecchimosi (lividi) ai lati del naso destinate a scomparire dopo 2-3 settimane.
  • Rimozione della placchetta rigida 12 giorni dopo l’intervento
  • Rimozione dei tubicini endonasali (settoplastica) 5-10 giorni dopo l’intervento.
  • L’attività lavorativa può essere ripresa 3-4 giorni dopo l’intervento
  • L’attività sportiva può essere ripresa dopo 3 settimane, purchè non esponga al rischio di traumi del naso.

Risultati e loro durata

L’effetto migliorativo della rinoplastica risulta soddisfacente fin dalle prime settimane, anche se alterato dal gonfiore.

All’intervento non residuano cicatrici visibili se le incisioni vengono eseguite all’interno delle narici. Vengono prodotte piccole cicatrici cutanee, in genere scarsamente apprezzabili, solo dopo l’utilizzo della “tecnica aperta” (in corrispondenza della columella) o dopo riduzione dell’ampiezza delle narici (vicino al solco delle ali del naso).

Il completo riassetto delle strutture nasali richiede in genere sei mesi e il risultato definitivo risulta pienamente apprezzabile dopo tale periodo.

Il risultato dell’intervento è permanente.